Erano accusati di aver occultato la disastrosa situazione finanziaria del consorzio Agrario per mesi, con acquisti e cessioni farlocche, conti aggiustati per non naufragare.
Il reato contestato era bancarotta fraudolenta, per sindaci, amministratori e revisori dei conti che avevano lasciato correre fino al commissariamento, che svelò poi un buco da 80 milioni di euro.
Le indagini della Procura erano state anticipate nel 2011 dal commissario Marco Bellora, che ha retto il Consorzio dal 2011 al 2013, nella sua relazione finale, inviata al ministero dello Sviluppo economico, dove chiedeva ottanta milioni di euro di danni agli ex amministatori
Trenta inizialmente gli iscritti al registo degli indagati, Massimo Cantarelli e Luigi Malenchini, che hanno ricoperto in momenti diversi il ruolo di presidente del Consorzio, ota rinviati a giudizio, l’ex direttore generale Lamberto Colla, gli ex consiglieri di amministrazione Paolo Bandini, Guido Baratta, Enrico Bilzi, Lorenza Bonari, Gianni Brusatassi, Celeste Cavaciuti, Achille Coelli, Luigi Comelli, Pier Giorgio Feci, Ferdinando Ferrari, Domenico Fini, Giancarlo Greci, Davide Guareschi, Gianluca Mazza, Andrea Minardi, Ezio Pederzani, Stefano Ramponi, Alessandro Ranieri, Giampiero Usberti e Antonio Varoli, gli ex sindaci Genesio Banchini, Massimo Bianchi, Gianluca Broglia, Angelo Corradi, Maurizio Magri, Marco Menegoi e Michele Pellizziari.
Per dodici di loro la Procura aveva chiesto la condanna per bancarotta, con pene da 1 anno e 8 mesi a 2 anni e 8 mesi: Paolo Bandini, Guido Baratta, Enrico Bilzi, Gianni Brusatassi, Celeste Cavaciuti, Davide Guareschi, Ezio Pederzani, Genesio Banchini, Gianluca Broglia, Maurizio Magri, Marco Menegoi e Michele Pellizziari.
Luigi Malenchini invece aveva già patteggiato, come Lamberto Colla: richiesta l’assoluzione invece per Massimo Bianchi, sindaco effettivo per soli 3 mesi, e stralciata la posizione di Fabio Massimo Cantarelli, residente da anni in Paraguay: non è stato possibile notificargli gli atti.
Ma, colpo di scena, nessuno finirà davanti al PM: il gup Mattia Fiorentini ha deciso l’assoluzione o il non luogo a procedere per tutti gli indagati.
Le indagini della Guardia di Finanza di Parma, coordinate dalla Procura, cancellate in un sol colpo. Nessuna accusa per gli ex presidenti Fabio Massimo Cantarelli e Luigi Malenchini, gli ex consiglieri Paolo Bandini, Guido Baratta, Enrico Bilzi, Lorenzo Bonazzi, Gianni Brusatassi, Celeste Cavaciuti, Davide Guareschi, Ezio Pederzani, l’ex direttore generale Umberto Colla, gli ex sindaci Genesio Banchini, Massimo Bianchi, Gianluca Broglia, Michele Pellizziari e gli ex revisori dei conti Maurizio Magri e Marco Menegoi. Tutti assolti.
l giudice Fiorentini , ma bisognerà attendere le motivazioni della sentenza per capire le ragioni dell’assoluzione di massa – ha ritenuto, contrariamente all’accusa, che gli ex amministratori, sindaci e revisori del Consorzio agrario non abbiano compiuto fino al 2011 operazioni non regolari con l’obiettivo di non far emergere il dissesto economico.