Un ginecologo è stato condannato a risarcire circa 350 mila euro a una famiglia di Parma per non aver diagnosticato una grave malformazione al feto durante la gravidanza. Il bambino, nato il giorno di Natale del 2015, è venuto alla luce senza gambe dal ginocchio in giù, dopo che i genitori avevano ricevuto continue rassicurazioni sullo stato di salute del figlio.
La sentenza del Tribunale di Parma, presieduto dalla giudice Cristina Ferrari, ha riconosciuto la responsabilità professionale del medico. La famiglia, difesa dagli avvocati Silvia Gamberoni e Alessandro Falzoni, ha potuto dimostrare che, nonostante i numerosi controlli ed esami ecografici effettuati durante i nove mesi di gestazione, nessuno dei medici aveva rilevato la malformazione.
Ecografie lette male e un diritto negato
Secondo quanto emerso in sede di giudizio, le ecografie a cui la donna si era sottoposta, sia presso il suo ginecologo di fiducia che in consultorio e in ospedale, sono state lette in modo errato. Una malformazione così evidente e grave avrebbe dovuto essere notata. La sentenza sottolinea che, a causa di questo errore diagnostico, la madre è stata privata del diritto di scegliere se interrompere la gravidanza.
Inoltre, il giudice ha riconosciuto i danni morali subiti da entrambi i genitori, che non hanno potuto prepararsi emotivamente e psicologicamente a un evento così traumatico. Lo shock al momento del parto ha segnato profondamente la vita della famiglia, compresa la sorella maggiore che all’epoca aveva sei anni.
La giudice Ferrari ha evidenziato che la mancata diagnosi ha “drammaticamente fatto andare in pezzi l’immagine che la donna si era creata e sognata nei nove mesi precedenti”. L’errore, secondo il tribunale, era evitabile, poiché esisteva la possibilità concreta di accorgersi in tempo della grave condizione del feto.