Trasferimenti clandestini di denaro e riciclaggio, maxi operazione contro la criminalità cinese. Coinvolta anche Parma

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Una vasta operazione di polizia, coordinata dal Servizio centrale operativo, ha portato a 13 arresti e 31 denunce, oltre a sanzioni amministrative per un totale di 73.382 euro e il sequestro di 22.825 euro. L’intervento è stato mirato a contrastare i reati commessi all’interno della comunità cinese in Italia, con particolare attenzione all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro, alla contraffazione, al traffico di stupefacenti e alla detenzione illegale di armi.

L’operazione, definita ad “alto impatto”, ha visto il coinvolgimento di numerose Squadre mobili in 27 città italiane, da nord a sud, tra cui Ancona, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Cosenza, Firenze, Forlì Cesena, Genova, Latina, Mantova, Milano, Padova, Parma, Perugia, Pistoia, Prato, Reggio Emilia, Roma, Siena, Treviso, Udine, Verona e Vicenza, supportate dai Reparti prevenzione crimine. Questo dispiegamento di forze evidenzia la capillarità del fenomeno criminale sul territorio nazionale, con una presenza particolarmente radicata in alcune regioni come la Toscana.

Tra le attività illecite messe in luce dall’indagine, emerge l’utilizzo del sistema hawala. Si tratta di un metodo clandestino di trasferimento di denaro che funziona al di fuori dei canali bancari tradizionali. Questo sistema permette di spostare ingenti somme di denaro da un continente all’altro in modo anonimo e illecito.

L’hawala è un meccanismo molto diffuso tra le organizzazioni criminali, non solo quelle cinesi, che lo impiegano per il pagamento di traffici illeciti, come quello di droga e migranti, e per il riciclaggio di denaro. L’operazione della polizia ha quindi colpito anche questo aspetto, mettendo in luce la complessità e la sofisticatezza dei metodi utilizzati per finanziare le attività criminali e sfuggire ai controlli delle autorità.