Drammatico schianto sulla Massese, tre vittime. La 56enne alla guida condannata a tre anni di carcere

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Morirono in tre: Joseph Venturini, quasi sul colpo. Renat Tomu, che guidava, il giorno dopo, seguendo di pochi minuti Martina Karakach. Avevano 18, 20 e 17 anni. Renat guidava, Martina sedeva dietro, Joseph di fianco. Andavano pianissimo, stavano soltanto verso Parma, forse non hanno fatto lo stop, ma determinante è stata la velocità della Ford Focus che li ha centrati in pieno.

La guidava una 56enne, che riportò traumi multipli, ma è viva.

Di quel drammatico schianto sulla Massese restano i ricordi, e le proiezioni al futuro: i fiori, deposti per mesi, all’incrocio, prima che quel punto maledetto venisse sostituito da una rotonda. Rotonda voluta dai genitori di Martina Karakach, la 17enne morta dopo alcune ora di agonia seguite allo schianto.

E il centro sportivo a Martorano, il Padel Hero, intitolato a Joseph Venturini per volontà della famiglia, come, pochi metri più avanti, è dedicato a lui il polo logistico.

Giovedì la donna alla guida della Ford, accusata di omicidio stradale aggravato è stata condannata a tre anni di reclusione, al pagamento delle spese processuali e alla sospensione della patente per tre anni. Il risarcimento per le numerose parti civili sarà stabilito in sede civile.

Andava troppo forte per quel tratto di strada. Forse perché la conosce bene, quella strada, ma correva troppo: 120 chilometri orari, contro i 70 indicati dal limite. E uno schianto tremendo, che di vite alla fine se ne è portate via quattro. Tre giovani sono morti, la donna, probabilmente, ha comunque finito di vivere.