Francesca Devincenzi
COLLECCHIO – Incroci, voci, corsi e ricorsi. Il Parma è a caccia del vice Chivu, ma non ha fretto: sfogliata la margherita dei calendari, resta quella degli allenatori.
Cherubini, mentre in città infuria il Festival della Serie A, fa sapere che non c’è fretta, ma i lavori fervono, anche per decidere poi la sede del ritiro e capire quali pezzi pregiati lasciar partire sul mercato, ammesso siano previste partenze.
Fa sorridere che, dopo che le sorti della panchina ducale si sono incrociate con quella dell’inter, ora si intreccino con quella azzurra: infatti il possibile addio di Spalletti rischia di rimescolare le carte sul mercato allenatori.
Ma è giusto anche fare una riflessione: siamo sicuri il Parma volesse trattenere Chivu? Perché non si è corsi ad esercitare l’opzione mono laterale e trattenerlo dopo le sue parole d’amore a Bergamo? Forse non c’era tutta sta convinzione, dopo le prestazioni non brillanti contro le “piccole”?
Dove si mischiano nomi che fanno sognare a nomi più…sulla carta credibili. Ma nel mercato si sa, le sorprese fanno rima con normalità. Dunque ecco che si gira la ruota delle opzioni.

Il sogno, Stefano Pioli. Parmigiano ed ex, ora è in Arabia, dove i soldi non comprano divertimento e “calcio vero”. La famiglia non si trova bene, a lui manca casa. In città ha negozi ed attività, oltre il cuore. E’ blasonato, ma è rimasto l’uomo umile del campetto di Colorno. Se Krause chiamasse in modo deciso e convincente… salvo le sirene della nazionale non lo distraggano prima.
Il più quotato, ma anche lui in aria di azzurro, Daniele De Rossi. Grinta da vendere, voglia di riscatto, è uno alla Chivu, che sa trarre il meglio dai suoi giocatori. Grande carisma, esperienza ridotta ma profilo sicuramente interessante.
Poi c’è un altro ex, Paolo Vanoli, qualche gol in maglia gialloblù che ha scritto la storia gloriosa dei crociati, una buona dose di conoscenza dell’ambiente, due stagioni quasi miracolose a Venezia e Torino. Profilo alto gradito alla piazza, tecnico umile, intelligente, preparato.
Infine…ultimo ma non ultimo, Alberto Gilardino. Anche lui grande ex, Golden bomber del Parma che fu, gradito all’ambiente dove è diventato grande. E’ il nome della prima ora, il primo ad essere circolato per poi raffreddarsi. Un miracolo al Genoa, poi la lite e la porta sbattuta pare instillino alcuni dubbi in Cherubini e Krause.
E poi…il preferito di chi scrive. Sogno ma anche scommessa, forse rischio di un Maresca bis, Francesco Farioli. Giovanissimo, classe ’89, ex modesto portiere, dai campi dei dilettanti ha preso il volo per il mondo: Benevento con De Zerbi, poi Turchia, Nizza ed ora, Ajax. Tecnico di respiro internazionale, ma mai confrontatosi con la serie A.
Come giocano? Vabbè, di Stefano Pioli e del suo 4-2-3-1 che può mutare in 4-3-3 sappiamo tutto. O quasi. De Rossi? 4-3-3, ma anche un 5-3-2 che poco dista dal Parma in salsa Chivu. Vanoli? Difesa a 3 o 4, moduli adeguati ai giocatori a disposizione: è forse il più versatile. Gilardino preferisce invece il 3-5-2 con esterni tecnici e veloci. E Farioli? 4-3-3. Ma anche 5-1-2-2. perchè in casa dei lancieri innovare è una garanzia.