E’ amaro, Cristian Chivu nel post partita di Empoli. Il leit motiv è un mea culpa sul primo tempo disastroso, in cui la squadra pareva sulle gambe, spaventata e scollata, assolutamente non in partita. “Sembravamo una squadra di ragazzini contro una di adulti” – ammette. Poi l’espulsione, che ha peggiorato le cose: “Ho pensato a come potevo risolverla”.
Tra i problemi la stanchezza, fisica e mentale. Fisica soprattutto, per una squadra limata dagli infortuni, ridotta all’osso in alcuni ruoli e spesso raffazzonata con la colla.
“L’espulsione ci ha condizionato, poi siamo stati bravi a crederci e a riprenderla. Purtroppo abbiamo subito questo eurogol e portiamo a casa niente. Abbiamo nelle nostre mani la salvezza, abbiamo fallito le ultime due partite e potevamo raccogliere qualcosina in più per stare tranquilli. Anche se tranquilli in questo momento non lo siamo, perché la matematica dice che non siamo ancora salvi e bisogna sempre aspettare gli altri. Ma io non vorrei aspettare gli altri e ci prendiamo in mano il nostro destino, facendo diverso rispetto a quello che abbiamo fatto nelle ultime due partite. Cerchiamo sempre di fare la nostra partita, di mettere in campo qualità, agonismo e la mentalità giusta per vincere le partite. A volte riesci, a volte no. Oggi nel primo tempo sembravamo una squadra di bambini contro una squadra di adulti. Abbiamo subito dal punto di vista fisica, abbiamo subito nei duelli e nei contrasti. Poi in 10 abbiamo sfruttato quando loro si sono abbassati e accontentati dell’1-0. Avevano tanta paura. Poi abbiamo subito quel gol… Le partite sono sempre fatte di tanti duelli, il problema è che il duello lo perdiamo e abbiamo poche soluzioni. Ultimamente siamo sempre gli stessi, non è un alibi o una scusa, e un po’ la paghiamo. Bisogna aumentare la maturità di una squadra giovane nel capire determinate cose, nell’alzare il livello in allenamento perché se aspettiamo solo la partita, spesso subisci la fisicità delle altre squadre. Non eravamo salvi a 4 giornate dalla fine, eravamo sempre in ballo. Non abbiamo ottenuto qualcosina in più nelle ultime due partite, purtroppo non lo abbiamo fatto. Ora mancano due partite e dobbiamo andare a combattere. Le parole che io uso qui davanti ai microfoni le ho anche dette in spogliatoio, magari con toni diversi”.
Le parole di Milan Djuric – “Sono contento per il gol, ma c’è dispiacere per questa sconfitta contro l’Empoli. È stata una partita difficile. Venivamo da un filotto di ottime gare, forse ci è mancata un po’ di cattiveria. Manca poco al nostro obiettivo, ci manca l’ultimo sforzo. Bisogna pensare positivo e spingere, avere un po’ di cattiveria e un pizzico di fortuna. Nel primo tempo abbiamo sbagliato qualcosa, non siamo stati all’altezza e loro sono stati bravi ad approfittarne poi dopo l’espulsione si è un po’ tutto solidificato per loro. All’intervallo ci siamo guardati negli occhi e nel secondo tempo abbiamo cercato l’episodio per il pareggio ci siamo riusciti. Poi l’Empoli ha trovato un grande gol con il loro centrocampista e hanno portato a casa il risultato. C’è molta amarezza per come è arrivato questo risultato, un punto ci sarebbe servito. La mia esperienza a Parma è cominciata con un infortunio pesante soprattutto per un calciatore con le mie caratteristiche. Ho cercato di recuperare il prima possibile, mettermi a disposizione della squadra, dell’allenatore. Gli altri ragazzi stanno facendo bene e io sto cercando minuti per tornare al massimo. Chiaro che non c’è tempo perché mancano due giornate, però vorrei chiudere bene con una bella salvezza e un gol importante. Dobbiamo prenderci punti con le grandi? Noi abbiamo fatto sempre abbastanza bene con le grandi, quindi sono fiducioso, partiamo dal secondo tempo di Empoli correggendo qualcosa”.