La Polizia di Stato, nel tardo pomeriggio di mercoledì 5 febbraio, ha arrestato in flagranza un 21enne di nazionalità straniera, resosi responsabile dei reati di rapina impropria ed estorsione ai danni di un minore.
Su segnalazione della sala operativa, una Volante della Questura si reca in borgo Padre Onorio per la richiesta di aiuto di una mamma in seguito alla rapina che si stava consumando in quegli istanti ai danni del figlio minore, di 16 anni.
Il rapinatore aveva avvicinato la vittima nei pressi del Barilla Center, chiedendogli in prestito il cellulare per fare una chiamata urgente e, facendo finta di comporre il numero sulla tastiera, ha invitato il 16enne a seguirlo, allontanandolo dal gruppo di amici.
Poco dopo, nei pressi di via Madre Anna Maria Adorni, in un punto poco illuminato, ha intimato al ragazzo di andare subito a casa per recuperare la somma di 200 euro da consegnargli, in modo da riavere il suo telefono cellulare lo ha anche minacciato di morte e lo ha colpito con uno schiaffo sul petto.
Immediatamente il ragazzino, accompagnato dal malvivente, è arrivato a casa ed una volta rincasato, spaventato da ciò che si stava consumando, ha raccontato tutto alla madre fornendole la descrizione dell’uomo.
La donna, nella telefonata effettuata al 113, ha dato le descrizioni del rapinatore e gli operatori di polizia giunti nell’immediato sul posto hanno individuato il malvivente riuscendo a fermarlo e bloccarlo mentre, alla vista dell’equipaggio, cercava di fuggire.
Prima di fuggire, ha lasciato il telefono cellulare sottratto alla vittima sopra il muretto di cinta di un istituto scolastico: recuperato dalla polizia e riconsegnato al ragazzino.
In seguito al riconoscimento del soggetto quale autore dell’episodio da parte della vittima e terminate le formalità di rito, il soggetto, identificato per un cittadino straniero residente a Parma, ma di fatto senza fissa dimora, con precedenti di polizia per reati contro la persona, contro il patrimonio e per il reato di porto di oggetti atti ad offendere, è stato portato nelle camere di sicurezza della Questura, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto e del giudizio con rito direttissimo.