I paesi emergenti esercitano sempre un certo fascino agli occhi dei cittadini dei paesi sviluppati, non di rado percepiti come un’opportunità di investimento. L’esempio più lampante, in tal senso, è offerto dalla Cina, una nazione che qualche lustro fa calamitava l’attenzione dell’Occidente e oggi, a conti fatti, è diventata la seconda potenza mondiale alle spalle degli Stati Uniti.
Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, l’appeal della Cina è sensibilmente calato, complici anche alcuni aspetti contraddittori che hanno segnato l’ascesa economica del paese della “Grande Muraglia” e non consentono al paese asiatico di crescere ai vertiginosi ritmi degli scorsi anni. Ad aumentare sensibilmente il proprio fascino, invece, è stato un altro paese emergente: l’India.
Quali sono i segreti della portentosa crescita industriale indiana
Contraddistinta da una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone, l’India ha registrato una crescita economica impressionante negli ultimi anni, a tal punto da meritarsi l’appellativo di “paese emergente più promettente”. Lo sviluppo industriale indiano degli ultimi decenni è stato agevolato da una diversità culturale e geografica unica nel suo genere, accompagnati da dinamiche economiche che attraggono investitori e aziende provenienti da ogni angolo del mondo.
Basti pensare, ad esempio, ai tanti risparmiatori che, in un’ottica di diversificazione del proprio portafoglio, decidono di investire nel paese asiatico. L’India, al pari di qualsiasi altro paese emergente, offre opportunità interessanti. E la notizia di Tradingonline.com, dove vengono indicati i titoli azionari potenzialmente più interessanti del listino di Bombay, potrebbe essere di supporto per chi decide di investire nel listino indiano.
D’altro canto, l’India ha registrato una crescita economica sostenuta, supportata da un PIL che cresce a un ritmo vertiginoso, mediamente del 7% annuo. La crescita economica, poi, è supportata dalla crescita demografica: una popolazione giovane con un’età mediana di circa 28 anni rappresenta una forza lavoro dinamica e un ampio mercato di consumo.
Scendendo più nel dettaglio, uno dei pilastri dell’economia indiana è, senza alcun dubbio, il settore tecnologico. Il caso di Bangalore evidenzia, concretamente, quanto l’India sia diventata un hub globale per l’innovazione tecnologica, capace di calamitare investimenti stranieri e promuovere l’export di servizi IT. Alcune start-up indiane, oltretutto, stanno emergendo come protagoniste nel panorama tecnologico mondiale, consolidando la leadership dell’India nell’ambito dell’innovazione.
India, opportunità e anche qualche criticità
La crescita indiana è stata supportata da una serie di riforme economiche volte a liberalizzare il mercato e, al tempo stesso, attrarre forti investimenti dall’estero. Nel corso degli ultimi anni, poi, l’India ha investito pesantemente in infrastrutture, che hanno ampliato ulteriormente l’appeal dell’India agli occhi degli investitori stranieri.
Progetti ambiziosi come la costruzione di corridoi industriali e porti moderni, nonché l’espansione della rete ferroviaria e stradale, stanno migliorando la logistica e la connettività del paese asiatico, agevolando il consolidamento industriale del paese asiatico. Come in qualsiasi paese emergente, tuttavia, non mancano elementi di criticità, in particolar modo in una fase, come l’attuale, dove l’India sta conoscendo una fase di crescita senza precedenti nella propria storia.
Una delle principali sfide che dovrà affrontare l’India nei prossimi lustri, è l’assottigliamento delle disuguaglianze economiche e sociali. La crescita economica, infatti, non è equamente distribuita, come si evidenzia dall’alto stato di povertà in cui versa, tutt’oggi, una fetta consistente della popolazione indiana. Anche l’accesso limitato a servizi di fondamentale importanza, quali – ad esempio – istruzione e sanità, restano un problema critico che l’India deve prioritariamente risolvere nel corso dei prossimi lustri.
Un’altra criticità indiana, come noto, riguarda le emissioni nocive. L’espansione industriale ha avuto un impatto significativo sull’ambiente, aumentando l’inquinamento dell’aria e dell’acqua in moltissime città indiane, che in alcuni casi registrano livelli di PM2.5 superiori a quelli presenti nelle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.