“La chiamo dalla sua banca”: ma è una truffa. Anziano perde 13mila euro

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I Carabinieri della Stazione di Noceto, al termine di una articolata attività d’indagine, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma una 26enne italiana, residente fuori regione ritenuta la presunta responsabile del reato di truffa. L’episodio è avvenuto alla fine di dicembre.

La vittima è un 70enne nocetano a cui, con una modalità molto diffusa nell’ultimo periodo, i malfattori hanno sottratto la somma di 13.000 euro tramite l’esecuzione di tre bonifici bancari, che la vittima ha autorizzato cadendo nella trappola della truffatrice.

L’indagine è stata avviata a seguito della denuncia sporta dal 70enne presso la Stazione Carabinieri di Noceto, dove ha raccontato di essere stato ingannato telefonicamente mediante quella che ha poi amaramente scoperto essere una truffa del tipo “vishing”. Come funziona? Avviene tramite telefonate, spesso effettuate da falsi operatori bancari o da voci registrate che mirano a convincere le vittime a condividere informazioni personali o finanziarie.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il nocetano, contattato telefonicamente da una presunta operatrice della banca, è stato indotto a fornire i codici di accesso al suo account home banking. La truffatrice, abilmente camuffata da operatrice del sistema di controllo e sicurezza della banca, durante la lunga telefonata ha utilizzato tecniche persuasive per convincere il 70enne della legittimità della sua richiesta.

Facendo leva su paure e preoccupazioni legate alla sicurezza del conto, è riuscita a ottenere la fiducia del suo interlocutore ottenendo le informazioni necessarie per accedere al suo profilo bancario. Una volta in possesso dei relativi codici e dati sensibili, la truffatrice ha effettuato tre bonifici per un totale di 13.000 euro, trasferendo il denaro su di un conto postale a lei intestato. La vittima si è accorta della frode solo dopo aver interloquito di persona con un addetto della sua banca che, nell’occasione, lo aveva allertato delle transazioni non autorizzate, negando qualsiasi coinvolgimento attività considerate “non routinarie”.

Durante le fasi investigative, grazie all’analisi delle transazioni bancarie ed alla collaborazione con l’istituto bancario coinvolto, i Carabinieri sono riusciti ad individuare e attribuire un’anagrafica certa alla truffatrice riuscendo, nel contempo, a “congelare e salvare” più della metà della somma bonificata evitando che questa fosse monetizzata tramite prelievo.

L’Arma dei Carabinieri, nella sua costante opera di sensibilizzazione, sul sito istituzionale www.carabinieri.it, mette a disposizione dei cittadini alcuni consigli utili e propedeutici per non cadere nella rete dei truffatori – i contenuti sono fruibili al link qui