La provincia di Parma, situata nel cuore dell’Emilia Romagna, è da sempre un territorio ricco di cultura e tradizioni popolari. Tra queste, i giochi di una volta rappresentano un patrimonio di memoria collettiva, tramandato di generazione in generazione. Questi giochi non solo erano un passatempo, ma anche un’occasione per socializzare, educare e, spesso, rafforzare i legami comunitari. Nel passato, i bambini e i ragazzi di Parma si dilettavano con giochi semplici, spesso improvvisati, che non richiedevano altro che creatività, abilità manuale e un po’ di spazio all’aperto.
L’avvento di Internet ha senza dubbio modificato questo panorama causando la scomparsa, o quantomeno la diminuzione, delle attività da compiersi all’aria aperta privilegiando invece quelle che possono facilmente essere digitalizzate. È il caso, per esempio, dei giochi di carte più tradizionali come scopa o briscola, che con Internet hanno attraversato una seconda giovinezza. Lo stesso però si può dire per poker, blackjack, la roulette online e il baccarat: tutti giochi che non sono di certo stati inventati in corrispondenza di Internet ma che attraverso questo strumento hanno conosciuto una nuova diffusione.
Passiamo ora in rassegna i giochi più tradizionali, quelli che invece (per ovvie ragioni) non trovano la loro controparte sul web e sono perciò considerati in disuso.
Il gioco della lippa
Uno dei giochi più popolari era il gioco della lippa, conosciuto in tutta Italia ma con varianti locali, Parma inclusa. Questo gioco richiedeva solo un bastone più lungo, chiamato “mazza”, e uno più corto, la “lippa”. Il gioco consisteva nel colpire la lippa con la mazza per farla volare in aria e poi cercare di mandarla il più lontano possibile. I bambini si sfidavano a chi riuscisse a colpire con più forza o a raggiungere una determinata distanza. Spesso veniva giocato nelle campagne o nei cortili, dove lo spazio era abbondante.
La corsa coi cerchi
Un’altra tradizione molto amata era la corsa coi cerchi, un gioco che richiedeva grande abilità e resistenza fisica. I partecipanti facevano rotolare un cerchio di metallo o di legno, spingendolo con un bastone, cercando di mantenerlo in equilibrio e di arrivare per primi al traguardo. Questo gioco era diffuso sia in città che nei paesi della provincia parmense, specialmente durante le feste di paese o i mercati, dove le strade si riempivano di risate e competizioni.
Le biglie di terracotta
In campagna, i bambini si divertivano spesso con le biglie di terracotta o di vetro. Il gioco consisteva nel lanciare le biglie con precisione per colpire un bersaglio o centrare una buca scavata nel terreno. Nonostante la semplicità del materiale, il gioco stimolava la competizione e la destrezza, ed era molto amato sia dai maschi che dalle femmine.
Il “ruba bandiera”
Tra i giochi di gruppo, ruba bandiera era uno dei più gettonati e famosi in realtà in tutta Italia, non solo nelle zone di Parma. I bambini si dividevano in due squadre e, al comando di un arbitro, dovevano correre per afferrare una bandiera posta al centro. Questo gioco, che richiedeva agilità, strategia e lavoro di squadra, era spesso organizzato nei cortili scolastici o durante le sagre.
Il gioco del “mondo”
Non poteva mancare il gioco del mondo, conosciuto anche come campana. I bambini disegnavano con il gesso una griglia numerata sul terreno, e con un sasso piatto cercavano di completare il percorso saltando su una gamba sola. Questo gioco, oltre a essere divertente, stimolava equilibrio e precisione.