Gatti allevati tra sporcizia e pericoli, costretti a mangiare il proprio vomito: denunciati due allevatori

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I Carabinieri del Nas di Parma, con la collaborazione del personale del Nucleo Provinciale Guardie Zoofile dell’Enpa di Parma, hanno denunciato i due gestori di un allevamento di gatti in città, ritenuti responsabili di maltrattamento e abbandono di animali.

In occasione dell’esecuzione di un decreto di ispezione emesso dalla Procura, nell’allevamentosono emerse pesanti carenze nella cura degli animali e nella gestione degli spazi. La principale area di ricovero dei gatti presentava notevoli pericoli: delimitata da un filo spinato e da reti taglienti, poteva facilmente essere causa di ferite.

La vegetazione era incolta, il che lascerebbe presumere che non veniva effettuata alcuna pulizia da molto tempo, come testimoniato dalle numerose deiezioni animali presenti. Le ciotole destinate al cibo e all’acqua erano completamente vuote e sporche. In alcuni casi, i militari hanno osservato gatti costretti a mangiare il proprio vomito a causa della mancanza di cibo. La condizione igienica generale è apparsa decisamente scarsa, con accumuli di feci e deiezioni maleodoranti. Le lettiere erano danneggiate e insufficienti per il numero di gatti presenti.

La mancanza di una regolare pulizia potrebbe essere alla base di una infestazione di mosche, che ricoprivano gli animali, soprattutto nella zona degli occhi e delle mucose, creando ulteriore disagio e sofferenza. Come rilevato anche da personale veterinario dell’Ausl, alcuni gatti mostravano segni evidenti di trascuratezza, con il mantello infeltrito e alopecia, segno di una cura insufficiente. L’ispezione ha permesso di rilevare la presenza di 33 gatti, tra cui alcuni cuccioli. L’intero allevamento è stato sottoposto a sequestro preventivo e gli animali sono stati affidati alla custodia dell’Enpa di Parma.