La Procura di Parma torna a chiedere il carcere per Chiara Petrolini e presenta appello nei confronti dell’ordinanza del Gip del 19 settembre scorso che ha disposto gli arresti domiciliari per la ragazza.
Sul caso dei neonati morti a Vignale, infatti, il pubblico ministero aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per i reati di omicidio volontario e premeditato e soppressione di cadavere aggravato (per la morte del bimbo trovato il 7 agosto scorso) e per soppressione di cadavere aggravato in relazione alla morte del bimbo i cui resti sono stati trovati il 7 settembre scorso. Il reato, per gli inquirenti, in questo caso è avvenuto il 12 maggio 2023.
Con l’ordinanza del 19 settembre scorso, dice la Procura, il Gip – pur condividendo la ricostruzione operata dall’Ufficio del Pubblico ministero relativamente all’omicidio pluriaggravato del 7 agosto 2024 e alla soppressione di cadavere del 12 maggio 2023, e ritenendo sussistenti le esigenze cautelari – ha disposto gli arresti domiciliari per l’indagata anziché la custodia in carcere invocata dal Pm, e di fatto ha rigettato la richiesta per quanto riguarda il seppellimento del neonato del 7 agosto, ritenendo il meno grave reato di occultamento di cadavere in luogo della soppressione di cadavere ipotizzata dal Pm.
La Procura ha quindi fatto appello, chiedendo che il seppellimento del secondo neonato venga classificato come soppressione di cadavere e che per tutti i reati ipotizzati (omicidio volontario aggravato per il neonato morto ad agosto e per soppressione di cadavere dei due neonati) sia applicata la custodia cautelare in carcere.