Sospetto maltrattamento di animali da compagnia, due caprioli legati, morti due cani: denunciato allevatore

1

I Militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Salsomaggiore Terme intervengono in una azienda agricola per un sospetto maltrattamento di animali da compagnia, oltre a diversi cani scoprono la presenza di due caprioli detenuti illegalmente.

In questi giorni i Carabinieri Forestali del Gruppo di Parma stanno conducendo un a serie di controlli mirati alla tutela del benessere degli animali d’affezione in tutta la provincia.

Uno dei primi interventi è stato eseguito dal Nucleo Carabinieri Forestale di Salsomaggiore Terme congiuntamente al Servizio Veterinario Ausl di Parma – Distretto Valli Taro e Ceno presso un’azienda agricola nel comune di Pellegrino Parmense, dove era stato segnalato un presunto maltrattamento di animali.

L’allevatore, oltre che possedere animali da reddito, aveva anche di un considerevole numero di cani, alcuni dei quali apparentemente in precarie condizioni igienico sanitarie.

Giunti sul posto i militari, unitamente ai veterinari, individuavanoimmediatamente due esemplari di cane le cui condizioni di salute apparivano preoccupanti, visto il grave stato di deperimento causato dalla malnutrizione e da patologie pregresse.

Pertanto, i due animali venivano immediatamente posti sotto sequestro e trasportati d’urgenza in una struttura idonea a garantire le prime cure emergenziali. Tuttavia, il già compromesso quadro clinico causava la morte di entrambi i cani dopo pochi giorni dal loro arrivo nella struttura; nonostante gli sforzi di mantenerli in vita portati avanti dai volontari a cui erano stati affidati.

Sulla base di quanto emerso a seguito dell’accertamento in azienda il soggetto è stato denunciato a piede libero presso la locale Procura della Repubblica per l’ipotesi di reato di maltrattamento di animali.

I successivi esami autoptici eseguiti dall’ Istituto Zooprofilattico di Parma sui cani consentiranno di avere un quadro più chiaro sulla portata effettiva dell’accadimento.

Durante l’ispezione delle pertinenze dell’azienda agricola i militari intervenuti rivenivano, inoltre, due caprioli detenuti in unrecinto senza alcuna autorizzazione, i due esemplari erano stati presumibilmente prelevati illegittimamente dall’ambiente naturale in tenera età e detenuti in cattività.

Al fine di valutare la possibilidi un loro rinserimento in natura, i due ungulati sono stati affidati alle cure del Centro di Recupero per la Fauna Selvatica “Rifugio Matildico” di San Polo d’Enza. Il responsabile e i volontari del centro nelle prossime settimane monitoreranno il comportamento degli animali, così da determinare se questi abbiano mantenuto quelle caratteristiche etologiche idonee a garantirne la sopravvivenza nell’ambiente naturale.

Pertanto, sulla base delle evidenze emerse, ai danni del soggetto è stato ipotizzato anche il reato di furto venatorio, per aver presumibilmente sottratto esemplari di fauna selvatica di proprietà della collettività dall’ambiente naturale.

1 commento

  1. Mettete il nome dell’azienda di questo esemplare individuo…si merita che tutti sappiano.
    Spero che paghi in ogni campo per quello che ha fatto. Chi maltratta o ha una tale incuria per gli animali può essere socialmente pericoloso, perchè non ha nessuna empatia.