Bimbo salvato al River, il racconto di quei momenti – “Ricordati questa faccia, per ora lo abbiamo salvato”

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“Ricordati questa faccia, per ora lo abbiamo salvato”. Oreste De Carlo era al River, in piscina, come in tante altre occasioni. Era in acqua, quando ha visto la morte sul volto di un bambino, e ha fatto quello che poteva, mettendo in pratica le norme di primo soccorso imparate in azienda.

“Quello che mi spiace è che sia ancora in Rianimazione” – è la prima cosa che dice. “Bisognerebbe capire quanto sia stato sott’acqua”.

Poi ripercorre quei momenti. “Ho visto delle persone di colore che cercavano di tirare fuori il bimbo dall’acqua. Non capivo cose fosse successo, ma vedevo che erano in difficoltà, che non sapevano come comportarsi. Lo ho messo su un fianco e ho iniziato a farlo sputare, lui vomitava cibo, lo ho imparato nei corsi in azienda”.

Intorno “la mamma disperata che piangeva e gridava, con in braccio una bimba piccolissima”. Poi l’intervento del bagnino: “Ha iniziato la rianimazione, al telefono il 118 ci diceva di farli la respirazione bocca e bocca e farli sputare il cibo. Poi sono arrivati, lo hanno rianimato, hanno fatto ripartire il battito con l’adrenalina e il DAE, poi intubato”.

Il bambino “non ha mai ripreso conoscenza. Ma il cuore ha ricominciato a battere. E il medico mi ha detto “ricordati questa faccia, per ora lo abbiamo salvato”. Tra le cause probabili, una congestione: “Si è buttato dallo scivolo in gomma, forse è caduto di pancia, ed è partita la congestione. Continuava a sputare cibo. Ora importante si svegli poi valutare eventuali danni, se è rimasto troppo a lungo sott’acqua”.

Oreste non vuole essere definito eroe, solo un cittadino che col bagnino ha fatto il proprio dovere. “Voglio solo che il bimbo stia bene”.,