Maxi-bolletta del gas da 1.300 euro a un utente di Parma: rimborsato

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Non una semplice stima, ma un salasso da oltre 1.300 euro per un conguaglio del gas. Un consumatore di Parma, che utilizza l’appartamento solo saltuariamente, si è trovato di fronte a questa cifra dopo la sostituzione di un contatore guasto. La storia, che sembra l’ennesima bega burocratica, ha avuto un esito a lieto fine grazie all’intervento dello sportello Confconsumatori di Parma.

Il consumatore si è rivolto allo sportello del progetto “Energia: diritti a viva voce” per chiedere aiuto, lamentando come i consumi stimati fossero del tutto sproporzionati rispetto alla realtà, dato che l’immobile rimaneva disabitato per lunghi periodi. Francesca Campanini, responsabile dello sportello, ha analizzato il caso con attenzione. «Ci siamo trovati di fronte a un conguaglio enorme, basato su una ricostruzione dei consumi errata – commenta la dottoressa Campanini –. Il nostro associato utilizzava l’appartamento solo saltuariamente, e i 1.300 euro erano una cifra del tutto fuori da ogni logica».

L’associazione ha dunque inviato un reclamo al distributore locale, allegando documenti che attestavano la scarsa frequentazione dell’abitazione. La richiesta di revisione è stata accolta: da una lettura finale di 2.954 mc, il consumo è stato ricalcolato in modo corretto a 2.001 mc.

Nonostante il successo nel ricalcolo, però, l’iter si è complicato in modo inatteso. Il venditore, a cui era stata richiesta la correzione della fattura, ha dato una risposta negativa, sostenendo di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dal distributore. La questione, che avrebbe dovuto risolversi in pochi giorni, ha richiesto l’avvio di una procedura di conciliazione.

«Il problema maggiore, il ricalcolo dei consumi, si è risolto molto velocemente – ricorda Francesca Campanini –. Quello che avrebbe dovuto essere una semplice formalità, invece, ha richiesto una conciliazione. La comunicazione tra distributore, venditore e utente è una dinamica che diventa sempre più complessa e spesso difficile da risolvere». 

In ogni caso, grazie all’intervento di Confconsumatori, l’utente ha ottenuto il ricalcolo corretto della bolletta e l’azzeramento dell’importo dovuto. «L’episodio – fanno sapere da Confconsumatori – sottolinea l’importanza di non accettare passivamente bollette esorbitanti e di rivolgersi a un’associazione specializzata per far valere i propri diritti».