Simon Sohm sosterrà le visite mediche con la Fiorentina, poi sarà, probabilmente, un giocatore viola. Buon per lui, con i migliori auguri di rendere al massimo e godersi la nuova avventura, ovviamente. Ma aleggia una preoccupazione: “Chi sarà il suo sostituto?”.
Ma la lezione principale che dobbiamo imparare dal buon Simon è lavorare in silenzio, non curandosi delle critiche di tifosi e addetti ai lavori. Chi scrive, in primis. Sempre massacrato e lui, impassibile, ha continuato a lavorare, allenarsi, permettere ad ogni allenatore che si è succeduto sulla panchina del Parma di credere in lui e farlo giocare riadattato in qualsiasi posizione servisse.
Lui è andato in campo, ha fatto il suo. Tra fischi e critiche spesso, sempre scelto da chi sedesse in panchina. Dal 2020 in poi, mediano inventato terzino, difensore centrale, mezz’ala, incursore.
Nel mentre il debutto in nazionale maggiore, in Svizzera. Da gennaio, le sirene: lo voleva il Milan, il Parma lo ha ritenuto fondamentale e ha detto no. Ora, con il tempo di trovare un sostituto e l’offerta ritenuta idonea, il congedo.
Perchè il calcio è fatto anche di questo: di addii e nuovi arrivi. Di giocatori venduti, perchè pecunia non olent e le società sono asset e non onlus. E proprio questo ora tutti ci chiediamo: si troverà il degno sostituto di Sohm? E chi sarà?
Ecco la lezione di Simon: ceduto per 16milioni, e ora tutti lo rimpiangono. Come una cometa, che tutti ricorderanno. Tutti preoccupati di farne a meno. Ha vinto lui, silenzioso, lavoratore, mai una parola fuori posto, fisicamente ottima tenuta. Quando ci si incontrerà, sia salutato come un figlio di Parma. Come Camara, ancora a piedi, come Bonny, come altri che qui hanno dato tutto. Almeno questo glielo deve, Parma.