Aeroporto di Parma, i sindacati: “Incontro urgente per salvaguardare occupazione e investimenti nello scalo”

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“Chiediamo urgentemente la costituzione di un tavolo di crisi presso la regione Emilia Romagna, con il coinvolgimento diretto di Enac, società di gestione aeroportuali e istituzioni locali per affrontare la preoccupante situazione che sta vivendo l’Aeroporto di Parma”.

Così il Segretario Generale Regionale della Uiltrasporti Emilia Romagna Fabio Piccinini, appresa la notizia della mancata ricapitalizzazione della società di gestione dello scalo parmense.

“La situazione economica fortemente negativa rischia di avere gravi ripercussioni sulla realizzazione del progetto di sistema integrato degli aeroporti regionali e rende dunque più che mai urgenti soluzioni concrete volte a sostenere il futuro dell’aeroporto e delle lavoratrici e dei lavoratori.

Non è per noi ammissibile – conclude Piccinini – non intervenire per far fronte a questa situazione che sta mettendo in seria difficoltà tutto il territorio e che avrebbe ripercussioni insostenibili sull’occupazione diretta e indiretta”.

La nota della CGIL – FILT CGIL e FIT CISL seguonoo con apprensione l’evoluzione, o per meglio dire l’involuzione, delle utime vicende note che interessano lo scalo di Parma. Purtroppo, infatti, nonostante il dichiarato impegno nel pagamento delle quote azionarie acquisite e l’impegno sulla ricapitalizzazione di qualche giorno fa, non si sentiamo rassicurati da parte della Centerline, esprimendo preoccupazione per il futuro dei lavoratori coinvolti nelle recenti decisioni aziendali relative all’aeroporto di Parma.Le scelte dell’azienda, insediatasi da un anno mezzo circa, sono parse superficiali e prive di una vera progettualità. I sindacati di categoria di CGIL e CISL hanno richiesto lo scorso 8 marzo prima, e in ultima istanza il 16 giugno scorso, un incontro utile ad avere un confronto serio sullo scalo. Mai concesso. Nessuna comunicazione in tal senso da parte di proprietà e Unione Industriali. Alla faccia delle buone relazioni.Perchè non basta affermare di “metterci i soldi”.Le rappresentanze dei lavoratori chiedono di conoscere  in cosa consisterebbero le linee guida del piano di rilancio. Del progetto di fusione delle due società (Sogeap ed Air Mqq) non sembra esserci nemmeno l’ombra, così come il rispetto di un accordo sottoscritto lo scorso anno. Allo stesso modo la gestione ordinaria è parsa incerta e lacunosa.Questa gestione fallimentare dimostra una totale mancanza di rispetto per i lavoratori e per il territorio. È inaccettabile che si siano privilegiati interessi economici immediati a discapito di un progetto serio e sostenibile, lasciando i dipendenti – sia quelli diretti che quelli dell’indotto – in balia dell’incertezza e della precarietà.La superficialità con cui questa situazione è stata gestita rivela una totale assenza di visione strategica e di responsabilità, alimentando sfiducia e rabbia tra chi lavora ogni giorno per il buon funzionamento di questo importante snodo aeroportuale.FILT CGIL e FIT CISL chiedono con forza un confronto reale e trasparente con le istituzioni, le parti sociali e le aziende coinvolte, affinché si adottino soluzioni concrete che tutelino i posti di lavoro e ripristinino un minimo di credibilità e progettualità nel settore aeroportuale. La priorità è difendere i diritti dei lavoratori e pretendere una gestione più responsabile, seria e rispettosa del territorio e delle risorse.