Pomeriggio di ordinaria follia sul bus: “Biglietto? Non ce l’ho. Scenda..No!”

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Il racconto di una parmigiana in un pomeriggio di ordinaria follia sul bus.

“Scena sull’autobus in una calda mattina di luglio: salgono i “controllori”, tre, due donne e un uomo. Iniziano a fare il loro lavoro. Una delle due ragazze chiede il biglietto ad una risorsa, giovane con cuffiette e iPhone. “Non ce l’ho” è la risposta tranquilla del tipo.”Allora scenda…”. “No”. “Mi dia un documento…”. “Non ce l’ho”. “Allora scenda…”. “No, non scendo”. Facendosi sempre più arrogante, ripete più volte che non scende. La ragazza guarda verso il collega uomo in cerca di aiuto. Il tipo se ne accorge e strattonando altri passeggeri, inveendo in qualche lingua ai più sconosciuta, si lancia fuori dall’ autobus. Era sul bus dal capolinea è sceso in via D’Azeglio: diciamo che si è fatto “a macca” la metà del percorso totale del bus.

Contemporaneamente fermano e multano una giovane donna parmigianissima, che ha più volte tentato di pagare con il bancomat il biglietto dal momento in cui è salita alla fermata prima, ma che non ha fatto in tempo a scendere essendo sprovvista del titolo di viaggio, visto che sono saliti i controllori.

Ma va così. E io sono veramente stanca. Stanca di questi parassiti. Stanca del degrado. Stanca di vedere il sudiciume. Stanca della violenza, anche verbale. Stanca della mancanza di rispetto. Stanca del fatto che la fanno sempre franca. Stanca di aver paura. E nessuno mi venga a dire che sono qua x trovare una vita migliore: perché quella va sudata e meritata, con l’impegno e il sacrificio. Sono qua perché “la vita migliore gliela diamo a macca”.