C’è una svolta significativa nell’indagine sulla morte di Adam Compaore, il detenuto 34enne del Burkina Faso deceduto lo scorso 12 giugno all’Ospedale Maggiore di Parma. Quella che inizialmente era stata definita una “caduta” all’interno del carcere, ha ora portato all’apertura di un fascicolo per omicidio volontario a carico di un altro recluso, un 27enne di origine nigeriana.
Adam Compaore era stato ricoverato nel reparto di Rianimazione alcuni giorni prima del decesso, avvenuto a causa di un’emorragia cerebrale. La nuova direzione delle indagini è emersa nei giorni scorsi, e il detenuto indagato potrebbe essere stato il compagno di cella della vittima.
Decisive per il cambio di rotta sono state le risultanze dell’autopsia, eseguita il 16 giugno. Gli esiti di tale esame, uniti all’analisi istologica, avrebbero sollevato dubbi sulla prima ricostruzione dei fatti, che parlava di una generica caduta. Per questo motivo, gli inquirenti hanno ritenuto necessario approfondire cosa sia realmente accaduto all’interno della cella.
Ulteriori accertamenti medico-legali sono già stati disposti e verranno effettuati il prossimo 22 luglio presso la sezione biologia del RIS di Parma. Questi nuovi esami mirano a chiarire definitivamente la dinamica degli eventi che hanno portato alla tragica morte di Adam Compaore, gettando nuova luce su un caso che si fa sempre più intricato.