Chiara resta ai domiciliari. Però dovrà portare il braccialetto elettronico

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Chiara Petrolini, la giovane di Vignale di Traversetolo accusata dell’omicidio e della soppressione dei cadaveri dei suoi due figli neonati, continuerà a rimanere agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Lo ha stabilito il Tribunale della Libertà di Bologna, che ha parzialmente modificato l’ordinanza del GIP di Parma in senso più restrittivo, ma ha respinto l’appello della Procura che aveva chiesto la custodia cautelare in carcere.

La decisione del Tribunale bolognese, pur introducendo un maggiore controllo sulla libertà della Petrolini, non ha accolto la richiesta di detenzione in carcere avanzata dall’accusa. La modifica della misura cautelare non è immediatamente esecutiva: lo diventerà solo in caso di eventuale pronuncia della Cassazione, qualora il difensore della donna, l’avvocato Nicola Tria, decidesse di presentare ricorso.

Chiara Petrolini non era presente alla nuova udienza del Riesame. Il caso, che ha profondamente scosso la comunità locale, prosegue quindi il suo iter giudiziario in attesa del processo.