I Carabinieri della Sezione Operativa di Parma hanno eseguito un’ordinanza di “collocamento in comunità” per due minorenni, di 16 e 15 anni, residenti in città. Sono ritenuti i presunti autori, insieme ad altri tre minori tra i 15 e i 17 anni, di una rapina aggravata avvenuta a Parma nel gennaio 2025.
L’operazione è il risultato di un’indagine complessa condotta dai Carabinieri di Parma. La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, ritenendo valide le prove raccolte, ha richiesto e ottenuto la misura cautelare dal G.I.P.

La sera del 27 gennaio, in un centro massaggi di Parma, una dipendente di 47 anni e il figlio 24enne della titolare sono stati brutalmente aggrediti da cinque individui a volto coperto, armati di coltelli e machete. Le vittime hanno descritto i rapinatori come giovanissimi.
Secondo le indagini, la 47enne sarebbe stata spinta a terra e colpita alla testa con un coltello. Il 24enne, nel tentativo di difenderla, avrebbe riportato una ferita al braccio da un fendente di machete.
Dopo l’aggressione, il gruppo avrebbe messo a soqquadro il locale, rubando circa 900 euro dall’incasso, oltre a una bicicletta, un iPhone, vestiti e il portafoglio della dipendente, per poi fuggire.
Il tempestivo intervento del 24enne ha permesso di allertare i soccorsi e le forze dell’ordine, dando il via immediato alle indagini. Entrambe le vittime, gravemente ferite, sono state trasportate d’urgenza all’ospedale di Parma.
L’accurato lavoro investigativo dei Carabinieri ha portato all’individuazione dei presunti responsabili. L’analisi delle testimonianze, dei filmati delle telecamere di sicurezza del centro massaggi e della videosorveglianza comunale, insieme al ritrovamento di impronte digitali sulla scena del crimine, ha permesso di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e di formulare un solido quadro probatorio.
La Procura di Bologna, basandosi su queste evidenze, ha ottenuto la misura cautelare del collocamento in comunità per i due minorenni, eseguita a causa del concreto pericolo di reiterazione dei reati.
Durante le perquisizioni domiciliari a carico degli altri tre minorenni, i Carabinieri hanno sequestrato alcuni indumenti che si ritiene siano stati usati durante la rapina, rafforzando ulteriormente le accuse.