Tentato omicidio di un connazionale con un machete: arrestato 25enne tunisino

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Le serrate indagini dei Carabinieri di Fidenza hanno portato all’arresto di Oussem Joudi, cittadino tunisino classe 2002, accusato di tentato omicidio, minaccia aggravata e porto abusivo di uno spray al peperoncino.

L’uomo, senza fissa dimora in Italia, era ricercato da giorni dopo aver fatto perdere le proprie tracce in seguito ad una violenta aggressione avvenuta lo scorso 29 aprile nei pressi di piazza Matteotti.

La vittima, un altro cittadino tunisino del 1981, si trovava in compagnia del figlio minorenne e della moglie quando Joudi si è avvicinato. Secondo la ricostruzione dei fatti, la vista della donna avrebbe scatenato la furia dell’aggressore, il quale avrebbe iniziato ad inveire contro l’uomo, accusando la moglie di avergli mancato di rispetto in mattinata. Le minacce si sarebbero fatte subito gravi: “Vedi che ammazzo te e la tua famiglia!”.

L’escalation di violenza è culminata con l’estrazione di uno spray al peperoncino, spruzzato al volto della vittima per ben tre volte. Una volta che l’uomo è crollato a terra, Joudi lo avrebbe colpito con calci all’addome per poi allontanarsi.

Ma la furia dell’aggressore non si è placata: è tornato poco dopo armato di un oggetto contundente di grosse dimensioni, verosimilmente un’ascia o un machete, con il quale ha colpito la vittima alla schiena, ferendola gravemente. I medici dell’ospedale hanno diagnosticato una “ferita dorsale e irritazione congiuntivale”, con una prognosi di 20 giorni.

Gli accertamenti medici hanno rivelato la potenziale letalità della ferita da taglio, causata dalla profondità, dal copioso sanguinamento, dalla natura dell’oggetto utilizzato e dalla zona del corpo colpita.

Solo la robusta muscolatura dorsale della vittima e l’abbigliamento da lavoro indossato al momento dell’aggressione avrebbero scongiurato conseguenze mortali. Per questo motivo, l’accusa nei confronti di Joudi è di tentato omicidio aggravato, anche per aver commesso il fatto in presenza di un minore.

Considerando l’immediata fuga dell’indagato e la sua condizione di senza fissa dimora, la Procura di Parma ha emesso un decreto di fermo, una misura precautelare giustificata dal fondato pericolo di fuga in presenza di reati gravi.

Le ricerche dei Carabinieri hanno dato i loro frutti lunedì 5 maggio, quando Joudi è stato individuato e fermato. Il Pubblico Ministero ha richiesto e ottenuto dal Gip di Parma la convalida del fermo e l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in data 8 maggio.