Prima la rissa, poi il massacro mortale di un 33enne: sei arresti, c’è anche un indiano “parmigiano”

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Le lunghe e meticolose indagini dei Carabinieri del Comando provinciale di Verona hanno portato a un importante svolta nel caso della violenta rissa avvenuta il 3 novembre 2024 nei pressi del parcheggio dell’IperFamila di via Villanova a San Bonifacio, culminata con la morte di un cittadino indiano. Nelle prime ore del mattino del 7 maggio, oltre 50 militari hanno eseguito sei misure restrittive nelle province di Brescia, Cremona, Parma, Lodi, Vicenza e Rimini, arrestando i principali indiziati dello scontro tra fazioni rivali.

La sera del 3 novembre, intorno alle ore 19:00, un regolamento di conti tra due gruppi distinti di cittadini indiani si era trasformato in una feroce battaglia con oltre 40 partecipanti. Alcuni individui, con il volto coperto, erano armati di pistole, coltelli, spade, katane e spranghe, seminando il panico tra i clienti del supermercato, tra cui famiglie con bambini che cercavano rifugio all’interno dei negozi per sfuggire alla violenza.

Dalle prime schermaglie verbali si era rapidamente passati alle vie di fatto, con l’esplosione di diversi colpi d’arma da fuoco che avevano ferito uno dei contendenti, poi ricoverato e fortunatamente dimesso dall’ospedale di Borgo Trento. Dopo gli spari, i partecipanti si erano dispersi rapidamente a bordo delle auto con cui erano arrivati, prima dell’intervento dei Carabinieri, allertati da una cliente del supermercato.

Le indagini hanno rivelato che la violenza non si era esaurita con la rissa. Un cittadino indiano di 33 anni aveva subito un’aggressione ancora più brutale. L’uomo era stato prima investito da un’auto guidata da un membro della fazione rivale, per poi essere selvaggiamente picchiato e colpito alla testa con spranghe e bastoni. Le gravissime lesioni riportate avevano reso necessario il ricovero al Polo Confortini, dove purtroppo l’uomo è deceduto il 12 novembre 2024.

L’attività investigativa dei Carabinieri, coordinata dalla Procura di Verona, è stata preceduta da una serie di perquisizioni nei mesi scorsi, che avevano già permesso di scovare e sequestrare armi bianche, katane e coltelli nelle abitazioni degli individui ora fermati. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, gli indagati sono stati condotti nelle carceri di Vicenza, Cremona, Parma e Rimini, dove dovranno rispondere delle gravi accuse relative alla rissa e all’omicidio. L’operazione rappresenta un significativo passo avanti per fare giustizia in questa drammatica vicenda che ha sconvolto la comunità di San Bonifacio.