Stutture per anziani, la retta passa 85 a 99 euro. “Insostenibile”

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Lo SPI Cgil di Parma torna sul tema dei costi delle strutture residenziali per anziani della nostra provincia, prendendo atto dell’ennesima segnalazione che arriva stavolta al sindacato pensionati dalla Cgil di zona di Collecchio. Nei giorni scorsi la famiglia di un’anziana ricoverata presso la casa residenza “Casa degli anziani” ci ha sottoposto una raccomandata ricevuta da parte della cooperativa che ha in gestione la struttura, con cui si comunica un aumento della retta dagli attuali 85,80 euro al giorno, a 92,66 euro a partire dal 1 giugno e infine a 99,15 dal 1 ottobre.

Si tratta di una modifica unilaterale vincolante al contratto che porta ad un aumento complessivo del 15,5% a carico della famiglia. Il tutto senza nessuna apparente giustificazione. In pratica il servizio rimane lo stesso ma la retta aumenta, in questo caso, di circa 5mila euro annui.
“Come abbiamo detto per casi analoghi – spiega Valentina Anelli, segretaria generale SPI Cgil Parma- il settore dei servizi socio assistenziali per gli anziani va posto sotto stretta attenzione perché risulta sempre più indispensabile per le famiglie; i costi sono alti, soprattutto se si è costretti, come nella fattispecie in questione, a collocare la persona nei posti autorizzati per i quali, per altro, andrebbe garantita una qualità del servizio eccellente. Sarà nostra premura chiedere un immediato confronto con l’amministrazione comunale interessata e con il Comitato di distretto Sud Est per affrontare anche con la parte istituzionale il tema di questi aumenti esagerati che hanno un impatto importante sugli anziani e sulle famiglie, in un momento in cui salari e pensioni stanno via via perdendo potere d acquisto. Ci aspettiamo inoltre che la cooperativa che gestisce la struttura giustifichi tali aumenti e si renda disponibile ad un confronto. In generale invece, ribadiamo ancora una volta la necessità di ripensare l’intero sistema. L’accesso alle strutture residenziali deve avvenire quando non si hanno più alternative. Risulta quindi fondamentale pensare ad una nuova domiciliarità, l’opportunità cioè per l’anziano, di essere assistito a casa propria il più a lungo possibile, serve mettere risorse sul DM 77 per dar gambe ad un nuovo sistema socio assistenziale che dia garanzie e dignità alle persone anziane e fragili”