Domani, 25 febbraio, si svolgerà l’udienza in corte di Cassazione per stabilire il regime di custodia cautelare per Chiara Petrolini, 22enne di Traversetolo, accusata di omicidio e soppressione di cadavere. Il caso è legato al rinvenimento dei corpi dei suoi due neonati sepolti nella casa di famiglia a Vignale, senza la conoscenza dei familiari e del fidanzato. Dopo l’arresto avvenuto a settembre 2023, Chiara era stata collocata agli arresti domiciliari, una misura che la Procura di Parma ha ritenuto inadeguata, richiedendo la detenzione in carcere.
Il procuratore capo Alfonso D’Avino ha sostenuto che, dal momento che Chiara era sorvegliata da genitori che non si erano accorti della sua situazione, non ci fossero alternative alla detenzione. Il tribunale del Riesame di Bologna ha accolto il ricorso della Procura, decidendo per il trasferimento in carcere. Tuttavia, il provvedimento è stato sospeso in attesa del ricorso in Cassazione presentato dall’avvocato di Chiara, Nicola Tria.
La vicenda ha avuto un grande impatto mediatico e, dopo la decisione del Gip di consentire i domiciliari a settembre, la sentenza del Riesame ha rappresentato una svolta significativa. Dal ritrovamento del primo corpo nel 2024, Chiara è stata ascoltata dagli inquirenti, ma ha scelto di non rispondere alle domande durante l’interrogatorio di garanzia.
L’esito dell’udienza di domani sarà cruciale per determinare se Chiara rimarrà agli arresti domiciliari o sarà trasferita in carcere, in un caso che ha scosso profondamente l’opinione pubblica.