Mette un “like”, ma finisce in una truffa: denunciate due giovani italiane

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Le frodi online si stanno evolvendo con tecniche sempre più raffinate, puntando a sfruttare l’ingenuità degli utenti a scopo di lucro illecito. Tra le truffe più recenti spicca l’offerta di guadagni supplementari per compiti superficiali quali l’apposizione di “Mi piace” su video di vario genere. Questa particolare truffa si innesca con la ricezione di un messaggio, solitamente inviato tramite WhatsApp, da parte di un falso reclutatore che propone guadagni facili in cambio di un “clic”.

Una volta messi i primi “Mi piace”, viene suggerito di scaricare applicazioni di messaggistica e di iscriversi a determinati canali con la promessa di ritorni economici elevati, a fronte di un modesto investimento.

È quello che, in sintesi, è accaduto alcuni mesi fa ad una 28enne residente in provincia che una mattina si è trovata registrata su una chat di Telegram da parte di una sedicente “reclutatore che le proponeva una sorta di “lavoro” da effettuare comodamente da casa e con il telefono, ovvero mettere dei “mi piace” su alcuni video che le sarebbero stati girati, per poi ricevere un compenso.

Da lì ha iniziato a distribuire dei “mi piace” secondo le indicazioni che man mano riceveva, nelle quali le veniva chiesto anche il versamento di somme di denaro, con la promessa di un rimborso maggiorato del 30%.

Ed è stata proprio la speranza di guadagnare qualche euro e la capacità dei truffatori di tenerla viva che ha fatto sì che la 26enne iniziasse ad effettuare bonifici per diverse migliaia di euro senza però ricevere alcun rimborso maggiorato.

Dopo essere riuscita a contattare chi l’aveva reclutata e averle chiesto che fine avessero fatto i suoi soldi ed i rimborsi promessi, la donna si è sentita rispondere che per ricevere il rimborso avrebbe dovuto effettuare un ulteriore versamento di 4.000 euro.

Non avendo la materiale disponibilità della cifra ed aver riflettuto, si è resa conto di essere stata truffata ed ha sporto denuncia ai Carabinieri di Fontanellato.

Le successive indagini e gli accertamenti bancari eseguiti dai militari hanno permesso di identificare due titolari di Postepay sulle quali la denunciante ha trasferito il denaro.

Raccolti significativi elementi probatori, documentato il passaggio di denaro sulle carte a loro in uso, una 30enne ed una 40enne italiane sono state denunciate alla Procura di Parma perché ritenute le presunte responsabili del reato di truffa.

I Carabinieri ricordano che… la truffa dei “mi piace” è solo l’ultima di una lunga serie di frodi online che sfruttano le piattaforme social per ingannare le persone con la promessa di facili guadagni. Tuttavia, con una dose di prudenza e adottando alcune semplici misure di sicurezza, è possibile evitare di cadere in queste trappole. Diffidare di offerte troppo allettanti, non condividere dati sensibili e denunciare alle autorità qualsiasi tentativo di truffa sono le chiavi per difendersi in un mondo sempre più digitale e, purtroppo, sempre più insidioso.