E’ entrato nello “store” di una nota catena in centro, ha rimosso il sistema anti taccheggio da una felpa e da un pantalone, li ha indossati e ha tentato di uscire senza pagare.
E stato fermato dall’addetto alla sicurezza e ha consegnato i capi di vestiario.
Nei guai un 37enne in possesso di pinze e grimaldelli, arrestato per tentato furto.
Erano circa le 16:00 del 27 novembre, quando il 37enne è entrato nel negozio e girovagare fra gli scaffali con la merce esposta e senza l’apparente idea di cosa acquistare. Ha attirato fin da subito l’attenzione dell’addetto alla sicurezza. Senza perderlo mai di vista, il vigilante ha osservato il 37enne entrare nel camerino con dei capi d’abbigliamento in mano e uscire pochi minuti dopo senza nulla al seguito. Si è accorto che a terra erano presenti due placche antitaccheggio rotte.

L’addetto alla sicurezza ha scoperto che il pantalone e la felpa che aveva addosso erano effettivamente identici a quelli in vendita nel negozio. Infatti la successiva e rapida verifica da parte della responsabile di quel punto vendita ha permesso di documentare che i capi erano effettivamente appena stati rubati con la contestuale rimozione del sistema anti taccheggio. I carabinieri hanno accompagnato il 37enne in caserma per meglio ricostruire l’intera vicenda. Sottoposto a perquisizione personale l’uomo è stato trovato in possesso di una piccola tronchese e di due grimaldelli metallici di fattura artigianali con punta uncinata, ritenuti strumenti idonei alla rimozione del sistema anti taccheggio. Esaminata la refurtiva costituita da un pantalone ed una felpa, i capi sono risultati sprovvisti dell’anti taccheggio, rimosso in precedenza, in modo piuttosto frettoloso stante il danno arrecato che rendeva i capi non più vendibili. Sulla scorta delle risultanze investigative acquisite, si è scoperto che il ladro aveva provato altre volte a fare spesa senza passare dalla casa, ed è stato dichiarato in stato di arresto.È in attesa della celebrazione del giudizio per “rito direttissimo”. A seguito della convalida dell’arresto, il giudice ha emesso, nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Parma.