E’ morto Luigi Lucchi, eclettico e coraggioso ex sindaco di Berceto

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E’ morto martedì Luigi Lucchi, storico sindaco di Berceto. Eclettico, eccentrico, coraggioso.

Carico di idee, amore per il paese, fantasia che ha reso Berceto e i paesi limitrofi meta unica.

Dal funerale alla Tomba di Paperon dei Paperoni, mille modi per incuriosire e attirare, Lucchi lascia un patrimonio di amore per il territorio difficile da eguagliare, impossibile da dimenticare.

Dalla cittadinanza onoraria al leader curdo Abdullah Ocalan (che diventò un caso diplomatico con la Turchia) all’invito a re Carlo d’Inghilterra, all’ordinanza natalizia per obbligare i cittadini a essere buoni, fino alle lettere al Vaticano passando per gli Siux portati a Berceto.

A portarselo via a 69 anni, una lunga malattia che ha combattuto con la sfacciataggine e il coraggio di sempre.

Molto amato nel suo paese, esponente del PSI, in più occasione era salito alla ribalta dei giornali nazionali per azioni provocatorie, sempre finalizzate alla difesa dell’Appennino e alla promozione di Berceto.

Poche ore prima della morte, il suo ultimo post su Facebook.

Un testamento.

“QUI BERCETO
LA MIA VITA POGGIA…..
TUTTA LA MIA VITA, ANCORA ADESSO, S’E’ APPOGGIATA E SI POGGIA, SUL FATTO, CHE IN TANTI MI HANNO VOLUTO E MI VOGLIONO BENE.
SI POGGIA SU COSE IMPARATE IN CASA DA MIO PADRE, MIA MADRE, MIO ZIO E ZIE ( non avercela con nessuno, parlare con tutti, non usare mai la cattiveria per nessuno:perdona sempre).
SI POGGIA SULLA PASSIONE POLITICA.
S’E’ ANCHE SEMPRE APPOGGIATA SUL MONITO CHE MI HA FATTO MIO ZIO DON GIUSEPPE QUANDO HA SAPUTO CHE MI ERO ISCRITTO AD UN PARTITO, IL PSI:
“Luigi se puoi aiuta tutti ma in cambio non pretendere neppure un caffe’”

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