Va a casa di una escort, ma trova un rapinatore: denunciato 27enne ecuadoregno

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Arrestato per rapina. Nel pomeriggio di lunedì 30 settembre 2024, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Parma, coordinati dalla Procura di Parma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di un giovane di ventisette anni, cittadino dell’Ecuador, residente a Milano, gravemente indiziato di essere l’autore – insieme a due donne in corso di identificazione – di una grave rapina commessa il 6 settembre scorso in un appartamento del centro storico di Parma.

La vittima è un cittadino italiano quarantenne che, dopo aver pianificato un incontro sessuale con una prostituta reperita su un sito di incontri, è andato nell’appartamento dove veniva accolto da due donne. Dopo qualche minuto, nel piccolo monolocale soppalcato, è giunto un uomo, descritto come di colore, alto circa 190 centimetri, con vistosi tatuaggi.

Quest’ultimo lo avrebbe dapprima percosso con calci e pugni; quindi, gli avrebbe sfilato dal polso l’orologio di una marca prestigiosa dal valore di circa 25.000 euro ed una catenina, sempre in oro, che la vittima indossava al collo. L’aggressore, quindi, avrebbe minacciato la persona offesa affermando che sarebbe andato a prendere una pistola, salvo allontanarsi dell’appartamento.

La vittima, compreso di essere rimasto solo, tumefatto in volto e sanguinante, è quindi scappato dalla casa, trovando riparo e aiuto in un negozio lì vicino, richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine. L’immediato intervento degli agenti della Polizia di Stato ha consentito di acquisire i primi elementi utili ad avviare le indagini che si sono protratte ininterrottamente fino all’identificazione dell’indagato.

Dalla visione delle immagini degli impianti di videosorveglianza privata installati nei pressi dell’appartamento dove è stato commesso il reato, che restituivano le immagini di un uomo corrispondente alle descrizioni fornita dalla vittima, è stato possibile accertare la veridicità della testimonianza della vittima e la dinamica dei fatti.

L’ attività di indagine svolta sia attraverso la visione dei filmati delle telecamere, sia attraverso la testimonianza della vittima, condotta anche con l’ausilio di strumenti tecnologici, ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti del ventisettenne sudamericano che è stato arrestato, in esecuzione del provvedimento restrittivo emesso dall’A.G. a Milano presso il proprio domicilio.

Durante lo svolgimento delle indagini è stato inoltre accertato che l’appartamento dove si è consumato il reato era stato affittato per alcuni giorni da una donna attraverso un noto motore di ricerca; tuttavia l’ospite non è stato registrato ed identificato dal locatore che è stato quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria per l’omessa registrazione degli ospiti all’Autorità di Pubblica Sicurezza.