E’ sempre più un dramma della solitudine e della vita, il giallo di Vignale. Ed è sempre più impensabile che nessuno sapesse, le voci di paese parlano dell’amica che studia ostetricia e l’avrebbe aiutata, della “suocera” che avrebbe detto al bar “la fidanzatina di mio figlio è incinta.
Ma non ci sono certezze, e dietro al silenzio di Chiara chissà quali dolori e misteri si nascondono.
Il caso è tornato in esame a Quarto grado – La procura di Parma starebbe pensando di fare appello al tribunale del Riesame per chiedere nuovamente la misura cautelare più dura, cioè il carcere, per Chiara Petrolini, che si trova attualmente agli arresti domiciliari per la vicenda dei neonati morti a Parma. A rivelare la novità delle ultime ore è Quarto Grado, che ha dedicato un nuovo approfondimento alla vicenda. «La procura, rispetto ai tre criteri che impongono la misura cautelare, non ritiene sufficienti gli arresti domiciliari, disposti dal gip nella sua ordinanza», ha dichiarato l’inviato in collegamento da Traversetolo.
Secondo l’ex capo dei Ris di Parma Luciano Garofano, ospite in studio, questa intenzione della procura potrebbe essere legata alla mancata collaborazione di Chiara Petrolini, che nell’interrogatorio di garanzia si è avvalsa della facoltà di non rispondere, e «fa pensare anche alla possibilità dell’inquinamento delle prove». (agg. di Silvana Palazzo)La procura di Parma continua a indagare sul caso dei neonati morti a Traversetolo e a cercare di capire come Chiara Petrolini sia riuscita a nascondere le gravidanze e a liberarsi dei figli. Su questo verte anche la nuova puntata di “Quarto Grado“, in onda su Rete 4 oggi venerdì 27 settembre 2024. Sarà l’occasione per fare il punto della situazione sulle indagini: nel pomeriggio c’è stato l’interrogatorio di garanzia, ma la 21enne non ha parlato al gip Luca Agostini. La ragazza si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
L’avvocato Nicola Tria, che assiste la giovane sospettata di aver ucciso un figlio appena nato e di aver fatto lo stesso un anno prima con un altro, ha spiegato che dietro la decisione di non rispondere c’è «una scelta prettamente tecnica», ma comunque non è escluso che in futuro possa rilasciare dichiarazioni o farsi interrogare. Il difensore, a tal proposito, ha precisato che «è già stata interrogata due volte» e che ha avuto già modo di dare il suo contributo per la ricostruzione della vicenda. Lo stesso legale è consapevole che «manca qualche pezzo» in questa tragica vicenda che resta molto complicata.