Cresce la cassa integrazione in Emilia-Romagna. A segnalarlo è la Uil regionale, che riporta come nei primi sei mesi del 2024 si registrino 28,5 milioni di ore autorizzate di ammortizzatori sociali (cassa e fondi di solidarietà gestiti dall’Inps), con una crescita del 67,3% rispetto alla prima metà del 2023. Guardando i dati provinciali, a Parma le ore autorizzate sono più che triplicate, superando le 983mila ore: +214,6%.
Andamento simile a Reggio Emilia, con quasi 5,4 milioni di ore e un incremento del 195,8%. A Ravenna l’aumento è stato del 125,9% (1,47 milioni di ore).
Bologna è la città con più ore totali di ammortizzatori, quasi 6,8 milioni, raddoppiate (+107,6%) rispetto al 2023. L’aumento è generalizzato in quasi tutte le province, escluse Piacenza e Ferrara.
“Un dato preoccupante soprattutto sul territorio parmense – commenta Fabio Piccinini, coordinatore UIL di Parma – dove si rileva il primato negativo regionale con un aumento del 214,6 % nel primo semestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Va sottolineato che una probabile crescita di questo dato sul nostro territorio, è influenzato dalla persistenza degli effetti della peste suina che si riverbera poi direttamente sulle aziende di lavorazione delle carni.
Occorre una netta inversione di rotta con maggiori investimenti produttivi sul nostro territorio e allo stesso tempo come già avvenuto in altri contesti, creando zone attrattive che possano dar luogo a nuovi insediamenti produttivi, determinando così un diretto beneficio di filiera industriale e occupazionale.
Parma resta nei primi posti delle classifiche delle città più ricche d’Italia ma allo stesso tempo si qualifica come una delle più care (inflazione 1,6 %), per questo la politica ad ogni livello deve intervenire rapidamente per dare risposte concrete a 360 gradi, soprattutto alle persone che ogni giorno devono fare i conti con continui rincari e aumenti del costo della vita”.