E-commerce in crisi: libri in tribunale per O’

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O’Export e-commerce, ramo d’azienda della galassia imprenditoriale del parmigiano Giordano Ollari, e’ in una situazione di forte indebitamento, stimato intorno ai venti milioni di euro. L’esposizione riguarda principalmente il settore bancario e non coinvolge fornitori o dipendenti.

Per fronteggiare la crisi, l’azienda si è affidata all’avvocato Nicola Simeone e sta lavorando per ottenere il concordato preventivo attraverso un piano di ristrutturazione del debito che tenga conto anche del patrimonio di beni mobili e immobili a disposizione. Il commissario giudiziale nella procedura di concordato preventivo è Antonella Lunini.

La richiesta di concordato non riguarda le attività imprenditoriali legate a bar, ristoranti (il Bistrot, lo Dsèvod, il Belvedere e il Baule) e negozi, che operano separatamente. La crisi ha invece colpito duramente i magazzini di spedizione nel quartiere Spip riconducibili alla O’Export e-commerce, mettendo a rischio circa 50 posti di lavoro. L’azienda si è impegnata a tutelare tutti i lavoratori coinvolti e la situazione è monitorata anche dal sindacato di categoria.

Le difficoltà di O’Export e-commerce sono da ricondurre al difficile contesto internazionale, caratterizzato da fattori sfavorevoli come la concorrenza cinese, la guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia. Il ramo d’azienda, che si occupa di vendite online per la quasi totalità sui mercati esteri, ha subito pesantemente l’impatto di questi eventi, risultando non più in grado di sostenere il proprio debito.

La procedura di concordato preventivo rappresenta un’opportunità per O’Export e-commerce di ristrutturare il proprio debito e rilanciare le proprie attività. Il piano di ristrutturazione dovrà essere approvato dai creditori e dal tribunale fallimentare. Il futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti dipenderà dall’esito di questa procedura.