In Emilia-Romagna, nel 2023, sono morte 232 persone per incidenti stradali. Il 27% di questi sono ciclisti e pedoni. A Parma, nell’anno appena trascorso, sono morte 22 persone, di cui cinque ciclisti e quattro pedoni. Un numero pari al 41% degli incidenti avvenuti che certifica un primato affatto invidiabile. Parma è maglia nera in regione per incidenti a utenti deboli, secondo i dati a disposizione di Fiab Parma e veicolati da Istat.
In questi giorni in cui monta la polemica sulle ‘Zone 30’, il presidente di Fiab Parma, Andrea Mozzarelli, richiede a gran voce il provvedimento: “Molti di questi eventi, purtroppo, avvengono in città, dove la velocità dovrebbe essere abbastanza moderata. Bisogna moderare la velocità. Chiediamo a gran voce le ‘Zone 30’ per salvaguardare gli utenti deboli ed evitare che nei centri abitati si vada a 60, 70 chilometri all’ora. Serve diminuire la velocità da una parte e risolvere tutta una serie di situazioni critiche che ci sono in città per pedoni e ciclisti dall’altra.
Ci sono diversi punti critici in città: mi riferisco a passaggi pedonali mal segnalati e poco illuminati, piste ciclabili che finiscono nel nulla. I ciclisti non vanno incolpati in primis. Noi facciamo una campagna di educazione importante. Va da sé che anche chi è sulla bicicletta è chiamato a rispettare le regole del codice della strada. La sera, soprattutto, un ciclista è chiamato a indossare, se è fuori dal centro abitato, un giubbetto fluorescente e dotare il suo mezzo di illuminazione. Se è in città, comunque la sua bici deve avere le luci. Non deve guardare il cellulare. Però l’utente debole va protetto. Le regole vanno rispettate: vogliamo che le strade siano elementi di collegamento in città, non luoghi in cui ci si senta insicuri”.