Rubato in autogrill il borsello al cantante Marco Carta: recuperato dai Carabinieri

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Stava andando a Bologna per lavoro, e in un autogrill del Piacentino gli hanno rubato il borsello. Un’odissea quella che ha vissuto il noto cantante sardo Marco Carta, conclusasi con un lieto fine.

La Centrale Operativa dei Carabinieri di Fidenza, nel pomeriggio di lunedì, ha ricevuto la chiamata di un uomo che in viaggio verso Bologna, dopo aver subito il furto del borsello contenente il cellulare, in un autogrill del Piacentino, aveva ricevuto un feedback dal positioning del proprio cellulare, localizzato a Fidenza, dalle parti di San Michele di Campagna.

L’operatore, intuendo che i malviventi potevano essersi recati nella zona del Fidenza Village per confondersi tra la gente e disfarsi delle prove del furto commesso, ha invitato la vittima in caserma e ha inviato una Gazzella nell’area interessata.

I militari, con il supporto del personale della sicurezza della zona commerciale, hanno rinvenuto, all’interno di un cassonetto della spazzatura parte di quanto sottratto e si sono immediatamente attivati per individuare eventuali sospetti analizzando le registrazioni delle telecamere.

Fino a quel momento la vittima parlando al telefono con i carabinieri si era presentato come Marco Carta, e solo quando è giunto alla caserma di via Trento, i militari lo hanno riconosciuto: si trattava del noto cantante di origine sarda, già vincitore di Sanremo.

I militari, attraverso riscontri incrociati, interrogando banche dati anagrafiche e fotografiche, telecamere OCR in grado di riconoscere le targhe sono riusciti a dare un nome al presunto autore del reato, un uomo di cinquant’anni circa, incensurato, del milanese, che viaggiava a bordo di un furgoncino intestato alla propria ditta e che, dopo il furto con destrezza, aveva regolarmente proseguito con i suoi itinerari lavorativi.

Partiti alla volta di Legnano, con l’artista e il suo manager al seguito, i carabinieri di Fidenza hanno localizzato nel giro di un paio d’ore il sospettato il quale, ormai giunto a casa e convinto di essersi guadagnato l’impunità, è stato messo di fronte alle evidenze raccolte e non ha potuto far altro che ammettere le proprie colpe.