Era convinto di essere riuscito ad effettuare quattro “spaccate” in città nei primi mesi del 2022 senza essere scoperto.
Invece, i carabinieri della sezione operativa della compagnia ducale, attraverso gli accertamenti tecnici effettuati dai laboratori del Ris di Parma, sono riusciti a trovare gli indizi per attribuirgli la presunta responsabilità degli episodi, denunciando per tentato furto aggravato un 34enne tunisino gravato da diversi precedenti di polizia.
Si tratta come detto di quattro “spaccate” avvenute, con l’utilizzo di un tombino per infrangere le vetrine, un anno fa in centro città.
Il presunto autore è stato arrestato in flagranza nel marzo del 2022, scoperto mentre agiva contro un esercizio commerciale.
Numerosi indizi facevano pensare che fosse anche responsabile di altri furti avvenuti con le medesime modalità.
Ad incastrarlo un trucco escogitato dai carabinieri: prima di portarlo in Tribunale per la direttissima, lo hanno assecondato nella richiesta di una sigaretta, recuperando poi il mozzicone gettato.
La cicca, opportunamente repertata e trasmessa ai laboratori del RIS, ha consentito l’estrazione del profilo genetico del 34enne che è stato confrontato con quelli estratti dalle tracce di natura ematica repertate nel corso dei sopralluoghi sulla scena delle spaccate e attribuite ad ignoti. Le analisi del dna hanno permesso di ricavare un profilo genetico di un individuo di sesso maschile che inserito nella banca nazionale del dna ha portato alla concordanza positiva con il 34enne, già sottoposto a una misura di sicurezza per altri episodi.
Lo stesso è stato denunciato per tentato furto aggravato.