150 transazioni non autorizzate, effettuate attraverso l’utilizzo di dati clonati da bancomat e carte di credito di clienti ignari, durante il pagamento del loro soggiorno nell’albergo romagnolo. Una tipologia di truffa, la clonazione, che prevede l’utilizzo di un particolare apparecchio denominato skimmer, un lettore di banda magnetica, con cui i truffatori possono impossessarsi dei dati della carta solamente inserendola nell’apposito lettore (Pos). Grazie alle denunce e alle querele dei cittadini truffati, provenienti da varie parti d’Italia, accortisi di anomali addebiti sulle loro carte bancarie, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno potuto portare avanti le indagini che coinvolgono la famiglia che gestiva l’albergo in questione nel 2021.
Lo skimming
Il sistema più utilizzato dai malviventi per clonare una carta bancaria avviene tramite l’utilizzo di uno skimmer, un apparecchio altamente tecnologico sempre più piccolo, che si può installare su uno sportello Atm ma anche su di un normale Pos. Se sullo sportello Atm può essere identificabile perché bisogna manipolare la struttura dello sportello per poter inserire il bancomat, è più difficile riconoscerlo in un Pos, perché viene del tutto o quasi del tutto nascosto.