Il miglior Parma di tutti i tempi

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La speranza di un rapido ritorno in Serie A.

Negli ultimi anni il fattore nostalgia sta diventando sempre più protagonista delle nostre emozioni quotidiane. Una delle dimostrazioni della tendenza a guardare il passato è ad esempio nell’esplosione del vintage in tutti i settori della moda. Questo sentimento è condiviso ormai ovunque: dai nostalgici dei fumetti ai nostalgici degli anni ‘90, fino agli appassionati di calcio, che dopo aver rinunciato ai Mondiali per due edizioni di fila, ora non possono far altro che rimpiangere il 2006 e le notti magiche. Italia ‘90, anni ‘90 e subito finisci a pensare a quel Parma meraviglioso, che ha fatto sognare un’intera generazione. Ricostruiamo il decennio dei gialloblu attraverso i suoi successi, i suoi allenatori e soprattutto i suoi campioni. 

Le origini del successo

La storia delle grandi intuizioni del Parma inizia già in Serie B nel 1985, quando in panchina siede un giovane e rivoluzionario Arrigo Sacchi, che dopo soli due anni alla guida dei ducali (con cui ottiene una promozione dalla C1 alla B ed elimina il Milan in Coppa Italia), passerà dal campionato cadetto direttamente alla guida del Milan, lo condurrà poi sul tetto del mondo. Nel 1989 i ducali scovano già un altro tecnico dal futuro glorioso: il veneto Nevio Scala, con cui conquistano la prima storica promozione in Serie A.

Il primo anno nel massimo campionato italiano si chiude con un sorprendente 6° posto e una qualificazione in Coppa Uefa. Nel ‘92 arriva il primo trofeo, la Coppa Italia conquistata in finale contro la Juventus di Baggio e Trapattoni, grazie alla vittoria per 2-0 al Tardini. 

Di lì in avanti il Parma di Nevio Scala si renderà protagonista anche in campo europeo e conquisterà: Coppa delle Coppe nel 92/93, Supercoppa Uefa contro il Milan di Capello nel 93/94 e Coppa Uefa nel 94/95 contro la Juventus di Vialli, Ravanelli e Deschamps, grazie all’1-0 dell’andata e all’1-1 del ritorno.

Chi sono stati i protagonisti del Parma di Nevio Scala?

Tra i protagonisti del Parma dei primi anni novanta ricordiamo il portiere Ballotta, diventato poi tra i giocatori più longevi della storia della Serie A, il difensore Minotti, autore di uno strepitoso gol nella finale di Wembley, l’inossidabile Benarrivo, il centrocampista Osio, detto il sindaco per la sua straordinaria capacità di governo e l’attaccante Melli. Le stagioni concluse coi successi contro Milan e Juventus, vedono in campo alcuni volti nuovi: tra questi Zola, Asprilla, Sensini, Couto e Dino Baggio, quest’ultimo autore del gol decisivo proprio nella finale contro i bianconeri. Gianfranco Zola, arrivato dal Napoli, totalizza 149 presenze e 63 gol con la maglia degli emiliani, prima di essere ceduto al Chelsea. 

Le soddisfazioni arrivano anche in campionato, dove il Parma  riesce ad ottenere anche due terze posizioni. L’ultima stagione di Nevio Scala si chiude con l’acquisto del pallone d’oro Stoichkov che però delude le attese. 

Il Parma di Ancelotti

Ancelotti arriva sulla panchina del Parma nel 96/97 e vi resterà per due stagioni, ottenendo uno storico secondo posto e la prima ed unica qualificazione in Champions del club emiliano. Nessun trofeo in bacheca, ma vengono lanciati giovani promettenti come Buffon, Thuram e Cannavaro. 

Il Parma di Malesani

Nel ‘98/99 Malesani porta il Parma a vincere la seconda Coppa Uefa, grazie ad una vittoria per 3-0 sul Marsiglia di Pires e la Coppa Italia, superando in finale la Fiorentina. Nel doppio confronto con la viola si sfideranno due attaccanti che hanno scritto la storia del calcio argentino: Batistuta da una parte ed il giovane Crespo dall’altra che vince la sfida segnando sia all’andata che al ritorno. Con la maglia dei ducali l’attaccante argentino, pescato direttamente dal River, toccherà le 201 presenze e i 94 gol. 

Con Malesani, in campionato arrivano “solo” un 4° e 5° posto. Di quegli anni oltre a Crespo, i nostalgici degli anni ‘90 ricorderanno sicuramente un altro argentino, il geniale Juan Sebastian Veron, a cui sono bastate sole 42 presenze per conquistarsi un posto in eterno nel cuore dei tifosi emiliani, grazie a 10 assist e 4 gol. Indimenticabile anche Enrico Chiesa, in rete con un siluro nella finale contro il Marsiglia e autore di 55 gol e 28 assist in 125 presenze! E per finire tre campioni del mondo, Thuram con la Francia nel ‘98. oltre ai nostri Buffon e Cannavaro vittoriosi in Germania 2006! Aaaaah, quanta nostalgia! 

Il biennio straordinario di Malesani si chiude con la vittoria nella supercoppa italiana contro il Milan di Weah, Shevchenko e Bierhoff. In campo un giovanissimo Marco Di Vaio.   

2001/2002: l’ultimo trofeo 

Con Carmignani in panchina e Di Vaio in attacco arriva l’ultimo trofeo parmense (ma con Benarrivo sempre presente!), la Coppa Italia 2001/02, aggiudicata dopo ennesima finale contro la Juventus, allenata da Marcello Lippi. Dal Tardini passeranno ancora grandi allenatori e campioni che segneranno la storia del calcio italiano, ma nessuno riuscirà a regalare un nuovo trofeo al popolo gialloblu. In panchina arriveranno Donadoni e Prandelli, mentre in campo scenderanno attaccanti del calibro di Adriano, Gilardino e Mutu. Giocando un po ‘ con l’immaginazione, chi è con ha mai sognato di vederli in campo tutti insieme in unico tridente? Sulla sinistra Chiesa, a destra Adriano e al centro Crespo. In panchina pronti a subentrare Gilardino e Mutu. Con le difese di oggi, a quanti risultati con “Over” avremmo assistito?

Quali pronostici scegliere per il Parma 2022/2023?

Ripercorrendo la storia del Parma ci rendiamo subito conto che i ducali non sono mai stati banali. Anche quest’anno in Serie B, i parmensi si sono guadagnati il titolo di squadra impronosticabile, alternando ogni tipo di risultato. Infatti, guardando le statistiche della Cremonese 2021/22, portata in Serie A proprio da mister Pecchia, ci accorgiamo che i grigiorossi chiusero la stagione con 3 sconfitte e 3 vittorie e una media punti di 1.81 a partita, non troppi per chi ambisce alla promozione diretta. Dunque come comportarsi con i pronostici sul Parma? Il primo consiglio è quello di escluderlo da multiple o scommesse più pretenziose e annoverare il Parma tra le squadre da inserire in schedine più rischiose, scegliendo il bookmaker che quota meglio i pronostici più adatti alle squadre “pazze”. Tra questi, ricordiamo le scommesse sui ribaltoni, gli “over 3.5 + gol” e i pronostici sul parziale finale molto in voga in quest’ultimo periodo. Inoltre, per scegliere nel miglior modo possibile il bookmaker a cui affidarsi, è giusto fare anche un confronto tra i vari bonus di benvenuto. Il modo migliore è la comparazione tra diversi operatori presenti sul mercato. 

Ad esempio, Terrybet.it offre un bonus di benvenuto senza deposito, più il 100% della prima ricarica e il 50% in freebet, mentre Goldbet ed Eurobet offrono un bonus del 100% solo sulla prima ricarica.