L’impatto della pandemia sull’export italiano

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La pandemia ha logicamente avuto un impatto molto negativo sull’economia globale, e la Penisola non ha di certo fatto eccezione. Sono stati numerosi i comparti entrati in crisi, citando ad esempio la ristorazione e il turismo, insieme alla moda e all’arte. I negozi hanno dovuto serrare per svariate settimane le saracinesche e, nonostante le opportunità concesse dall’online, sono state numerose le aziende che hanno dovuto chiudere i battenti. Anche l’export ha subito un duro contraccolpo a causa della crisi sanitaria, e si tratta di un tema che merita un doveroso approfondimento.

La crisi del 2020 in merito all’export

Il 2020 ha causato un forte calo dell’export, imponendo uno stop forzato ad uno dei comparti di maggior successo dell’economia tricolore. Si veniva infatti da un biennio di numeri molto positivi, con un filotto che ha dovuto mettere a registro un arresto improvviso, causato appunto da forze esterne ai mercati. In base ai rapporti ufficiali si comprende che l’impatto del Covid sull’export italiano è stato molto pesante, al punto da causare un calo del 15% per quanto concerne la vendita dei beni, e del 29% se si parla invece dei servizi. Un vero peccato, considerando un tasso di crescita intorno al 3% nel 2018 e durante il 2019.

L’industria alimentare e la situazione attuale

L’impatto della pandemia è molto vario tra settori e tipologie di impresa. Fra i settori più incoraggianti troviamo l’alimentare, soprattutto per quanto concerne l’export dei vini, con un calo piuttosto contenuto e in netta ripresa quest’anno. I numeri dicono dunque che il comparto dell’agroalimentare italiano ha resistito in modo efficace alla crisi, soprattutto per via della sua solidità, che lo rende molto competitivo a livello globale. Certi settori come il caseario e i già citati vini, infatti, possono contare sul notevole apprezzamento all’estero per il marchio del made in Italy. Un discorso simile può essere fatto anche per le carni preparate.

Le previsioni per il 2021

Per quanto riguarda i settori, alcuni hanno registrato una crisi più pesante di altri, ma le aziende devono comprendere quanto segue: si tratta di una situazione che presto o tardi passerà. Gli esperti, non a caso, prevedono un netto miglioramento già nel 2021, destinato a crescere nel tempo. Le aziende, se non hanno ancora iniziato, possono quindi cercare nuovi partner commerciali e arrivare così a nuovi mercati. Naturalmente bisogna sempre fare attenzione quando si stringono accordi con i partner esteri e utilizzando servizi come iCRIBIS, trovare più informazioni possibili su di loro. Alcuni settori faticheranno più di altri nel rialzare la testa, come nel caso degli esercizi che si occupano di vendita al dettaglio. Il comparto dei vini e dell’alimentare può ad esempio rappresentare un ottimo sbocco per gli investimenti delle imprese, trattandosi di un settore in salute.

L’Italia non ha attraversato e non sta attraversando un momento semplice, soprattutto per quanto riguarda l’export, da sempre uno dei comparti più importanti per la nostra economia. Di contro, la ripresa è già iniziata e serve pazienza.