Il randagismo è un problema non da poco per i grandi e piccoli agglomerati urbani d’Italia. Gli animali lasciati a se stessi nelle strade cittadine mangiano dai rifiuti provocando potenzialmente emergenze sanitarie, sporcano le strade cittadine con le loro deiezioni, rendono invivibili giardini e altre aree quando si formano delle vere e proprie colonie animali e sono potenzialmente pericolosi per i cittadini aumentando il rischio di aggressioni e di trasmissibilità di varie malattie.
Al fine di controllare il più possibile la presenza di animali randagi sul territorio quasi tutte le città italiane posseggono canili o gattili pubblici e possono contare su una rete di associazioni private che, grazie all’attività dei volontari, assicurano ricovero ed eventuale soccorso agli animali senza dimora.
La cultura animalista in questi ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale e ha sensibilizzato una fascia vastissima della popolazione italiana nei confronti degli animali domestici e selvatici. Nonostante questo però, sono ancora piuttosto poche le persone che si recano nelle strutture di accoglienza per animali al fine di adottare un amico a quattro zampe. Si tratta di una tendenza che andrebbe urgentemente invertita, soprattutto perché molto spesso coloro che scelgono di acquistare un cane o un gatto di razza, piuttosto che adottare un bastardino da canili e gattili, cadono vittima dei truffatori.
La realtà sommersa degli allevamenti intensivi di cani, in cui gli animali sono maltrattati e sfruttati in maniera intollerabile per la produzione continua di nuovi cuccioli, è purtroppo poco conosciuta ma causa moltissimi guai. Nella maggior parte dei casi coloro che acquistano animali da allevamenti irregolari e allevatori senza scrupoli si ritrovano cuccioli malati o malformati, non vaccinati o con patologie tenute accuratamente nascoste prima della vendita.
La conseguenza di questa situazione è che le strutture di accoglienza di animali randagi molto spesso sono sovraffollate e in costante pericolo di bancarotta, esattamente come il gattile di Parma che è a rischio di chiusura per l’incredibile esplosione di nascite che ne ha moltiplicato la popolazione.
Fortunatamente da un paio d’anni moltissimi comuni italiani hanno individuato il modo di favorire le adozioni di animali randagi da parte dei loro cittadini, fornendo alle famiglie dei bonus economici di varia entità e una serie di detrazioni il cui ammontare dipende essenzialmente dallo stato di salute del bilancio comunale. Tra le città che hanno già avviato l’iniziativa in Emilia Romagna figura Castenaso, in provincia di Bologna, ma non è da escludere che il bonus per gli animali domestici sia introdotto anche nel nostro comune.
Dopo aver adottato un cane o un gatto, che sono stati per lungo tempo randagi o che hanno vissuto in strutture di ricovero, è assolutamente consigliato dotarli di segni distintivi come un collare che possa differenziarli dai randagi e che, in caso di fuga improvvisa, eviti di farli tornare in gabbia. Il collare per gatto, magari dotato di medaglietta, può essere un vero e proprio salvavita per i nostri amici pelosi che non intendono rinunciare al proprio desiderio di libertà.